Direzione Didattica 1° Circolo di Cesenatico

Menzione speciale
Menzione speciale
Un coro in ogni scuola
Un coro in ogni scuola

La Direzione Didattica 1° Circolo di Cesenatico ha avviato da diversi anni un processo mirato alla diffusione dell’educazione musicale nella Scuola Primaria.

In linea con quanto previsto dal D.M n.8/2011 il quale prevede l’organizzazione, in orario scolastico, di “Corsi di pratica musicale” e in stretto collegamento con gli obiettivi formativi del “Progetto: Educazione alla Cittadinanza e Musica”, attivo sin dall’a.s. 2007/08, sono stati realizzati sia in orario curricolare che extracurricolare diversi percorsi destinati agli alunni delle classi 3°,4°e 5° delle scuole primarie del circolo (propedeutica corale, ascolto e lettura, attività interdisciplinari di teatro e musica).

Per il corrente anno scolastico, diverse sono state le esperienze musicali proposte nel plesso di scuola primaria “ 2 Agosto 1849”: La Fiaba musicale “ Sette note per sette canzoni” nelle classi 1°A/B - L’Operetta Musicale “ Brundibàr” nelle classi 4°A/B e“Crescere con il Flauto dolce”nelle classi 4°A/B e 5°A/B. Quest’ultima non  ha costituito una novità, ma è stata posta in continuità con le esperienze pregresse prevedendo l’estensione delle attività attraverso un percorso di propedeutica ritmica e di pratica strumentale (flauto dolce) finalizzata a stimolare gli alunni all’interesse ed al piacere dello studio individuale del flauto per affinare le proprie capacità tecniche e contribuire in tal modo, alla realizzazione di brani strumentali di gruppo.

 Questa è la storia triste e luminosa della piccola partitura manoscritta di un’opera per voci bianche, infilata di fretta dal musicista-ebreo Rudolf Freudenfield fra le poche cose necessarie, cibo, qualche vestito, nella valigia preparata per un viaggio incerto, che non s’immagina senza ritorno, ed arrivata fino a noi per testimoniare e ricordare con la forza della musica e della poesia i bambini, più di un milione, e gli artisti che persero la vita ed ogni traccia dei loro stessi corpi fisici nella tragedia dell’Olocausto. Parole di speranza, vita e futuro, che risuonano alte di fronte al vuoto orrore che sarà il loro destino.


Alberi ed alberi sono cresciuti, da allora, cumuli e cirri e cirrocumuli di nuvole sono passati attraverso lo stesso cielo, gli anni sono trascorsi con la fretta della storia e non si sa se il regno è distrutto e tiranni ce ne sono sempre, ma noi, chi ama l’equità, siamo ancora qui, con loro, con i bambini di Terezin.